Posts written by Prince of Sayan

  1. .
    http://terradimezzogdr.forumfree.it/?t=54786327

    http://sorgentediluce.forumfree.it/?t=54934626

    Edited by Prince of Sayan - 4/4/2011, 16:46
  2. .
  3. .
    http://mugglenet.forumcommunity.net/?t=44293615

    http://tonymaiello.forumcommunity.net/?t=44717156

    Edited by Prince of Sayan - 27/3/2011, 20:17
  4. .
    O____________O ma io oggi vedevo quella normale!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!ma che ca**o è successo??? hahahahaha





    ecco ora va meglio -.-'''
  5. .
    Si bellissimo!!!
    L'immagine fu la prima che apparve per la serie u.u
  6. .
    Harry è un fan sfegatato di quel telefilm!!!
    I prossimi protagonisti saremo io e te amore *-*
  7. .
    Missona!!!La nostra donna...o donnona :wub:
  8. .
    http://secrethorrorworld.forumcommunity.net/?t=43566741

    http://secrethorrorworld.forumcommunity.net/?t=44102611

    http://hogwarts.mission.impossible.forumco...net/?t=44122945

    Edited by Prince of Sayan - 25/2/2011, 14:02
  9. .
    Riprendere in mano la propria vita. Quello era stato l’obiettivo di Dominic dal momento in cui si era lasciato indietro il passato…e con esso anche il ricordo di Marcus.
    All’inizio la sua scelta di prendere parte alla missione in Iraq era stata dettata da motivi puramente personali e non certo da un vero senso di patriottismo. Amava il mestiere che faceva,si era sempre sentito un soldato sia dentro che fuori,e in nessun luogo come sul campo di battaglia riusciva a trovarsi più a proprio agio. Eppure…quando si era visto tagliare fuori proprio da colui di cui si fidava cecamente, quelle convinzioni erano crollate come castelli di sabbia,facendolo rovinare in un baratro senza fine.
    Marcus non era stato solo il suo migliore amico,quello su cui poteva contare in ogni momento,quello con cui piangere o ridere…era stato il suo “compagno di viaggio”…un viaggio interiore alla riscoperta di un nuovo sé stesso. Si era insinuato nella parte più intima di lui,avvolgendo come un’edera difficile da estirpare quel muscolo chiamato cuore,per lungo tempo…gli aveva regalato sorrisi,parole dolci appena sussurrate nelle loro notti lontani dalla realtà di sempre,sguardi capaci di rendere insignificante ogni altra cosa attorno a lui.
    E poi…poi lo aveva privato brutalmente di quell’amore,di quelle attenzioni ed erano bastate poche parole per farlo,mentre quei due occhi freddi come il ghiaccio suggellavano un addio senza ritorno.
    Nei giorni successivi aveva vagato in quella base militare senza più alcuno scopo;senza più niente che gli desse la forza di combattere,almeno per sé stesso…non era vuoto quello che sentiva in fondo allo stomaco…fosse stato davvero in quel modo,avrebbe potuto riempirlo o almeno provarci. No,era qualcos’altro a tenerlo sveglio la notte e a far fremere il suo cuore. Dolore. Un dolore straziante,senza eguali,che diventava angoscia ogni volta che provava a guardare davanti a sé…perché vedeva solo il buio, e la propria incapacità di tornare a vivere senza quella persona al suo fianco lo spaventava tremendamente.
    Aveva pianto fino a quando anche le lacrime non si erano esaurite,lasciando il posto ad un senso di profondo smarrimento…cosa avrebbe fatto da quel momento in poi? Questa la domanda che aveva assillato Dominic. Non poteva più contare su Marcus. Neppure come amico.
    Realizzarlo però, lo aveva fatto sentire più solo che mai.
    Per quello,e per nessun altro motivo,aveva deciso di lasciare tutto. E quando il generale aveva accettato la sua richiesta,era partito senza alcun ripensamento. All’aeroporto però,contro ogni sua volontà, aveva sperato di vederlo per un’ultima volta…ma Marcus non era venuto. Un’altra pesante delusione,ma si ripromise che sarebbe stata l’ultima che gli permetteva di infliggergli.

    Nascosto in una trincea con in mano il suo fucile,pronto a dar l’ordine di caricare il nemico,Dominic udiva in modo attutito il frastuono dei proiettili sparati in aria e le grida dei soldati…quel ricordo era riaffiorato nella sua testa con la velocità con cui era abituato ad uccidere i nemici,e senza alcuna ragione precisa.
    Erano passati anni ormai dal giorno in cui era partito in Iraq. La guerra si era conclusa con la vittoria del suo esercito,e lui era riuscito a sopravvivere…ma tornato alla base Marcus non c’era più…gli avevano detto che si era ritirato da tempo riconsegnando i gradi e la divisa.
    Qualcosa nel suo petto si era agitato…nostalgia forse…ma nulla di più.
    Lui aveva proseguito la sua carriera,arrivando ben presto ad essere comandante di un plotone.

    Ed ora lì,di nuovo,a fare quello per cui era nato.
    Spesso la rabbia aveva minacciato di logorarlo,ma lui era riuscito a convogliarla in energia sul campo di guerra…era ciò che stava succedendo in quel momento…il pensiero di Marcus,il ricordo del suo volto…mossero in lui quel sentimento negativo che però gli avrebbe dato la carica giusta ad affrontare la situazione.
    Si sistemò,l’elmetto,poi si alzò con uno scatto dei muscoli…l’attacco era iniziato.
    E come ogni volta non sapeva mai se avrebbe rivisto la sua casa…
  10. .
    SPOILER (click to view)
    Ti ricordo che è bene presentarsi prima di postare ^_^
  11. .
    http://becausewelovejoejonas.forumcommunity.net/?t=43056101

    http://forummix.forumcommunity.net/?t=43082092

    http://icsh.forumcommunity.net/?t=43428888

    http://loredana.errore.forumcommunity.net/?t=43459380

    Edited by Prince of Sayan - 21/1/2011, 21:11
  12. .
    http://musicsavedmylife.forumfree.it/?t=53247853

    http://hardcoresuperstar.forumfree.it/?t=53506780

    http://annalisascarroneofficial.forumfree.it/?t=53520637

    Edited by Prince of Sayan - 25/1/2011, 01:36
  13. .
  14. .
    Scritta oggi u.u Ha come personaggi Marcus e Dominci di GOW (Gears Of Wars),"leggermente" rivisitati XD


    Le giornate di pioggia gli mettevano addosso un’insolita malinconia;la voce chiassosa di suo figlio che gironzolava ancora per casa a quell’ora della notte era in quel momento solo un suono fastidioso alle sue orecchie…sentì sua madre richiamarlo,ma non pensò neppure di intervenire in suo aiuto. Continuò invece a fissare fuori dal vetro della finestra del salotto,leggermente appannato per via della differenza di temperatura con l’esterno…l’erba del giardino si piegava sotto le gocce incessanti e fitte e del viale,ripulito proprio il giorno avanti,restava di nuovo solo un tappeto di foglie secche e fango. Marcus se ne stava con le mani poggiate sui fianchi,come fosse pronto ad impartire un qualche ordine…la tenda scostata faceva entrare la fioca luce di un lampione che si accendeva e spegneva ad intermittenza. I suoi occhi celesti si riflettevano davanti a lui che ricambiava quello sguardo interrogativo…perché mai si sentiva d’un tratto così? Scontento? Nervoso?
    “Ah eri qui!” la voce di sua moglie lo disturbò,ma non lo diede a vedere voltandosi…stava per chiedere “Dici a me?” quando si accorse che teneva Ewan per una mano,cercando di portarlo a dormire “Vieni a letto?” si quella volta Ether lo aveva domandato a lui e nel farlo il sorriso che poco prima le piegava le labbra era sparito,lasciando il posto ad un tono più distaccato. Marcus si limitò a scuotere la testa. La luce del salotto si spense e quelle due figure sparirono dietro la porta.
    “Finalmente” pensò. Finalmente solo, in quel silenzio che gli permetteva di abbandonarsi a sé stesso. Il lavoro,la vita famigliare,gli impegni quotidiani…lo tenevano costantemente lontano dai suoi pensieri,ma a volte sentiva l’intimo bisogno di ritrovarli. E quando scavava troppo a fondo rischiava di ritrovare anche lui…forse era una di quelle volte. Andò a sedersi sul divano,affondando con poca grazia sui cuscini e il suo sguardo si posò distrattamente sull’orologio a parete voluto da Ether un anno prima. A lui non era mai piaciuto. Il suo colore stonava con quello della carta e in più il continuo battere delle lancette era insopportabile…ma da tempo si era rassegnato ad accontentare i suoi capricci,facendo un favore a sé stesso più che a lei,evitando così di dover ascoltare le sue lamentele. Se avesse dovuto trovare un solo lato positivo in lei,avrebbe fatto fatica a capire quale…da quando Ewan aveva compiuto i 5 anni,il loro matrimonio era diventato uno strascico della passione che inizialmente li aveva uniti. Lo sapevano entrambi,eppure continuavano a trascinarsi nella parvenza di una vita tutto sommato tranquilla…ogni gesto gentile tra loro era diventato solo una meccanica abitudine,fino a scomparire del tutto. Vivevano nella stessa casa,dormivano nello stesso letto,cenavano insieme e guardavano perfino gli stessi programmi seduti vicini sul divano…ma nessuno aveva più molta considerazione dell’altro. Che lui sapesse sua moglie non aveva relazioni extraconiugali e nemmeno lui ne cercava…una magra consolazione dopotutto!
    A 38 anni il bilancio della sua vita somigliava ad una tela bianca con qua e là qualche schizzo di colore. Nessun lavoro brillante,una relazione a pezzi,l’insoddisfazione che cresceva ogni qual volta non era più in grado di reprimerla…sospirò pesantemente. In realtà c’era stato un periodo nel quale tutto gli era sembrato meraviglioso. Ed era quello che ricordava con più orgoglio,ma anche con tanto rimpianto.
    Si alzò,di colpo più inquieto e raggiunse la vetrina dove teneva i liquori. Ne prese una bottiglia di bourbon e tornò alla sua postazione…col suo compagno di squadra ne avevano prese di sbronze quando erano nell’esercito!Tolse il tappo,incurante che finisse a terra e trangugiò il primo sorso…più mandava giù,più quella piacevole sensazione di calore nello stomaco si diffondeva in tutto il suo corpo rendendogli più facile scivolare indietro nel tempo.
    Quando era entrato all’Accademia militare,all’età di 16 anni,si era sentito stranamente al suo posto…i suoi commilitoni facevano le veci della sua famiglia, e con loro era diventato un uomo…aveva talento,era innegabile. E ottenere il comando di un intero plotone gli era parsa allora una conquista. Una grande conquista. Ma c’era stato qualcosa di ancora più profondo ad ancorarlo a quel passato…Dominic. Del suo migliore amico non aveva mai dimenticato gli occhi color nocciola che lo guardavano nei loro momenti più intimi,né l’odore acre della pelle…quando si staccò dalla bottiglia,le labbra di Marcus erano arricciate in un mezzo sorriso che sformava i suoi lineamenti duri. La loro relazione era sempre vissuta nell’ombra di incontri clandestini e ripari di fortuna…e quando le cose erano diventate più serie,si era tirato indietro. Sapeva che per Dominic non era mai stato solo sesso. Ma l’arrivo improvviso di quella donna nella sua vita aveva cambiato il suo modo di vedere le cose…e di vedere lui.
    Per molto tempo lo aveva respinto,trovando scomodo lavorare insieme nella stessa squadra;trovando ancora più penoso vederlo soffrire per un qualcosa che non poteva raggiungere…non glie lo aveva mai chiesto,ma immaginava si fosse logorato a lungo prima di prendere quella decisione. Una mattina Dominic aveva presentato richiesta per partire per l’Iraq.
    Intimamente aveva provato invidia per l’amico,non dispiacere. Avrebbe desiderato anche lui prender parte a quella missione,ma senza accorgersene stava rinunciando a tutto ciò che di più caro aveva…quello che allora credeva essere amore per Ether,lo stava allontanando dalla sua vera famiglia…dall’unica persona cui realmente si era legato.
    Così il giorno della partenza non andò a salutarlo…lui ed Ether trascorsero una piccante giornata tra le lenzuola,e fu forse in quell’occasione che concepirono Ewan…non lo rivide mai più.
    Il bourbon si agitò tra le pareti di vetro mentre Marcus stringeva con forza la bottiglia;aveva rinunciato ad un lavoro che lo gratificava,ad un amore che lo appagava,per una donna per la quale ora non provava più niente…non la vedeva bella come allora…e dentro di sé il risentimento verso di lei diventava prepotente ogni qual volta Dominic si riaffacciava nei suoi pensieri.
    Si scolò l’ultimo sorso lasciando poi cadere l’involucro vuoto sul tappeto…una lacrima aveva bagnato le cicatrici del suo viso,perdendosi poi dentro il collo della maglietta. Le palpebre avevano spento l’azzurro di quegli occhi e ben presto il respiro dell’uomo si fece pesante…l’indomani si sarebbe svegliato con il famigliare mal di testa,e dopo una fumante tazza di caffè bollente,tutto avrebbe ripreso a scorrere nella solita monotonia.
  15. .
    http://shadowcity.forumcommunity.net/?t=42894620

    http://mychemicalromance.forumcommunity.net/?t=42907048

    http://adrianobettinelliof.forumcommunity.net/?t=42907077

    Edited by Prince of Sayan - 5/1/2011, 13:15
2313 replies since 11/1/2007
.